Brano biblico di riferimento dell’intera esperienza: Lc 1,39-56
Introduzione di Anna Maria Calzolaro
PAROLE
(da lunedì 28 aprile a domenica 4 maggio)
Introduzione al tema della settimana
Chissà se un giorno sarà possibile scaricare sul nostro smartphone l’app che calcoli quante parole diciamo al giorno, quante ascoltiamo, quali sono quelle più utilizzate, oppure se l’intelligenza artificiale ci suggerirà, nelle diverse situazioni, le parole giuste da pronunciare al momento giusto. Questa settimana vogliamo porre la nostra attenzione sulle nostre parole, soprattutto quelle dette a voce oppure ascoltate da persone vicine, che abbiamo incontrato. Come le diciamo, che tono usiamo, come vorremmo che gli altri le rivolgessero a noi?
Quali potrebbero essere le parole evangeliche-mariane da inserire o utilizzare di più nel nostro vocabolario parlato del quotidiano? Potremmo annotarle, ricordarle, dirle più spesso durante la settimana… Quali sono quelle ascoltate che ci hanno fatto bene?
L’affidamento a Maria ci rende più consapevoli dell’importanza delle parole e di come possono essere strumenti di vita, di bellezza, di fraternità. Ispirati da Maria proviamo a farne esperienza per poi raccontarla nel nostro Magnificat.
MATERIALE PER LA RIFLESSIONE CHE ACCOMPAGNA L'ESPERIENZA DI QUESTA SETTIMANA
- Dal libro Conoscere Maria e affidarsi a lei (pdf)
E' possibile l'acquisto online:
- La voce di Papa Francesco: La famiglia. Le tre parole: permesso, scusa, grazie.
- Altri apporti
La parola crea: fioriture o deserti.
Intervento di Bruno Mastroianni, giornalista e filosofo, al Cantiere mariano 2025.
Per la preghiera
Maria, donna del silenzio
Santa Maria, donna del silenzio, raccontaci dei tuoi appuntamenti con Dio. In quali campagne ti recavi nei meriggi di primavera, lontano dal frastuono di Nazaret, per udire la sua voce? …Che discorsi facevi, presso la fontana del villaggio, con le tue compagne di gioventù? Che cosa trasmettevi a Giuseppe quando al crepuscolo, prendendoti per mano, usciva con te verso i declivi di Esdrelon, o ti conduceva al lago di Tiberiade nelle giornate di sole? Il mistero che nascondevi nel grembo glielo confidasti con parole o con lacrime di felicità? Oltre allo Shemàh Israel e alla monotonia della pioggia nelle grondaie, di quali altre voci risonava la bottega del falegname nelle sere d'inverno? Al di là dello scrigno del cuore, avevi anche un registro segreto a cui consegnavi le parole di Gesù? Che cosa vi siete detti, per trent'anni, attorno a quel desco di povera gente?
Santa Maria, donna del silenzio, ammettici alla tua scuola. Tienici lontani dalla fiera dei rumori entro cui rischiamo di stordirci, al limite della dissociazione. Preservaci dalla morbosa voluttà di notizie, che ci fa sordi alla «buona notizia». Rendici operatori di quell' ecologia acustica, che ci restituisca il gusto della contemplazione pur nel vortice della metropoli. Persuadici che solo nel silenzio maturano le cose grandi della vita: la conversione, l'amore, il sacrificio, la morte. Un'ultima cosa vogliamo chiederti, Madre dolcissima. Tu che hai sperimentato, come Cristo sulla croce, il silenzio di Dio, non ti allontanare dal nostro fianco nell'ora della prova. Quando il sole si eclissa pure per noi, e il cielo non risponde al nostro grido, e la terra rimbomba cava sotto i passi, e la paura dell'abbandono rischia di farci disperare, rimanici accanto. In quel momento, rompi pure il silenzio: per dirci parole d'amore! E sentiremo sulla pelle i brividi della Pasqua.
(dal libro Maria, donna dei nostri giorni, don Tonino Bello)
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"Questa, in Bolivia, è la prima esperienza fuori dal mio Paese di origine. Sono arrivata col desiderio di amare di più questa terra e la sua gente, amare di più la missione che svolgiamo qui. Per questo è necessario che io conosca e, per conoscere, devo osservare, ascoltare, chiedere, aspettare, confidare...".