Chi l’avrebbe mai detto? Una storia così non me la sarei mai aspettata! La mia storia, la mia vita “toccata” dal Signore e benedetta in tanti momenti, quelli delle grandi scelte e quelli di ogni “santo” e piccolo giorno. 25 anni fa decisi di fidarmi, di affidarmi a Dio e alla Famiglia consacrata delle Missionarie, una fraternità dal volto sorridente e accogliente. Decisamente più giovane avrei voluto contribuire a rendere il mondo un posto più bello. Non mi sento oggi di fare un bilancio, di certo i tanti incontri con persone di diverse culture e situazioni esistenziali mi hanno reso una persona più ricca anche se, forse, più vulnerabile. Gli anni trascorsi in Bolivia, i viaggi in Argentina, Brasile, Polonia, Nigeria mi hanno riempito gli occhi di colori e di lacrime, perché tante erano e sono ancora le ingiustizie, le troppe diseguaglianze sociali. Ma sorrido pensando che molti bambini e bambine aiutati vent’anni fa a Montero attraverso il Centro sociale ora sono diventati medici, infermiere, professionisti, famiglie giovani con più futuro. Anche gli anni trascorsi a Cochabamba sono stati molto belli, una cultura antica e fiera, così come unico il lavoro con la Radio diocesana, da piccola giocavo a fare la dj, i sogni a volte si realizzano, poi diventano altro, altri sogni, nuovi.
Rientrata in Italia, dopo circa otto anni all’estero, ho ritrovato le mie radici, ho conosciuto persone fantastiche nel tempo vissuto a Bari, a Roma, a Bologna, ho potuto accompagnare nella malattia mia mamma ritornando spesso a Trieste, a lei sarò sempre grata per aver condiviso tanti momenti indimenticabili e aver aiutato la missione, insieme con le sue amiche di Aurisina, con tanta generosità.
Da dieci anni sono impegnata nell’apostolato attraverso i mezzi di comunicazione dell’Istituto, faccio parte di una comunità e di equipe dove posso condividere progetti, preghiera e vita. E semmai dovessi voltarmi indietro sarebbe solo per dire grazie.
lucia catalano